Recensione: "La casa delle bambole" [K.Mansfield]



Recensione: LA CASA DELLE BAMBOLE. 
[K.MANSFIELD]

                                                                                     
Buon giorno viaggiatori! Oggi vi porto una recensione che potete trovare anche sulla pagina al libro dedicata su Amazon cliccando qui!
Il libro di cui ho deciso di parlarvi anche qui sul blog è:  






Titolo: La casa delle bambole
Autrice: 
Katherine Mansfield  
Distrubuito da: Lettere animate 
Anno di uscita: 2019
Genere: narrative
Acquistabile: Amazon
Trama in poche frasi: La Casa delle Bambole (The Doll’s House), apparsa per la prima volta su The Nation nel 1922, è la novella inaugurale della raccolta The Dove’s Nest and Other Stories pubblicata postuma nel 1923 a cura di John Middleton Murry, secondo marito dell’autrice. Katherine Mansfield (1888-1923) con rapide pennellate ricrea la realtà umana, esaltandone la varietà e la complessità, e criticandone, con un particolare e assai personale senso dell’humour, alcuni atteggiamenti esasperanti.

Ho scaricato questa storia per curiosità, quando Lettere Animate e Enrico De Luca hanno pubblicato su Instagram l’avviso secondo cui sarebbe stata disponibile per il download gratuito.
Le case delle bambole mi hanno sempre incuriosita e attraverso questa lettura ho anche compreso appieno quanto un semplice esemplare di queste potesse rappresentare in realtà una linea di confine fra le varie classi sociali.

La novella è breve, ma l’autrice riesce comunque a trasmettere moltissime “curiosità” sull’epoca (messe in risalto magnificamente e in modo chiarissimo dalle note scritte da De Luca) e a far provare al lettore sentimenti contrastanti verso i personaggi descritti. Impossibile non provare affetto per le piccole Kelvey o disgusto per il comportamento oltraggioso della signora Burnell e della zia Beryl (comportamenti che si riflettono nei genitori dell’alta società e che purtroppo vengono assorbiti da tutte le bambine della scuola) nei confronti delle due. Meraviglioso come però, nonostante le due abbiano vietato alle piccole di casa Burnell qualsiasi contatto con le Kelvey, la piccola Keiza decide di andare oltre i pregiudizi e di provare a far ammirare anche a loro la maestosità della casa delle bambole, come se volesse provare ad integrarle in quel mondo sociale che per loro è impossibile da raggiungere.

Penso che “La casa delle bambole” possa essere paragonata ad una polaroid, ovvero uno scatto istantaneo sulla realtà che è apparentemente insignificante, ma che in verità coglie perfettamente tutti i tratti essenziali di quel mondo.
Ciò che inoltre mi ha colpita profondamente sono state le meravigliose descrizioni della scrittrice: mi è sembrato davvero di toccare con mano quella meravigliosa casa delle bambole, mi è sembrato davvero di essere lì con le bambine ad osservarla. Mi sono sentita catapultare all’interno di quel mondo e seppur ad una prima occhiata potrebbe sembrare assurdo, vista la brevità del racconto, ciò riflette invece l’immensa bravura narrativa della Mansfield.

Che dire, lettura stra-consigliata! Correte a scaricare questa novella, mi raccomando!
A presto,


Federica.

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