Recensione: “A GOOD GIRL’S GUIDE TO MURDER BOOK SERIES”
[HOLLY JACKSON]
Lo scorso lunedì ho parlato della prima stagione di Come uccidono le brave ragazze, al momento online sull’iPlayer della BBC.
Ma per chi decide invece di buttarsi a capofitto sui romanzi di Holly Jackson?
Trama dei tre volumi: Come uccidono le brave ragazze? È qui che entra in scena Pippa Fitz-Amobi, la quale dopo cinque anni dalla chiusura del caso decide di svelare il mistero dietro la morte della coppia per un suo progetto scolastico. Riuscirà a risolvere il caso o cadrà anche lei vittima del possibile assassino ancora a piede libero?
Brave ragazze, Cattivo sangue Pippa Fitz-Amobi e Ravi Singh sono riusciti a risolvere il mistero intorno alla morte di Andie Bell e Sal Singh. Le giornate scorrono velocemente: dopo la pubblicazione del podcast in cui racconta le vicende vissute poco tempo prima e aver instaurato una relazione amorosa con Ravi, Pip decide che è il momento di farla finita con i casi irrisolti e di dedicarsi ad altro. O forse no? Connor Reynolds, amico della giovane, bussa alla sua porta sotto shock: il fratello maggiore, Jamie, è sparito e la polizia non ha intenzione di cercarlo. È in agguato un nuovo caso da risolvere per Pippa. Stavolta però, si spera in un lieto fine.
Una brava ragazza è una ragazza morta Il sangue che è stato versato è dappertutto: Pippa non riesce più a dormire, né a condurre una vita normale. Aver assistito ad un omicidio l’ha resa una persona diversa, incapace di distinguere il reale dal falso. Tuttavia, nonostante le pillole prese per riuscire a dormire senza incubi e i troppi caffè bevuti per evitare che la mente ritorni a quei momenti terrificanti, lei sa bene che i messaggi minatori che le arrivano sul web non sono inviati da semplici haters con nulla da fare… Così come non sono frutto del caso gli strani omini stilizzati senza testa disegnati davanti casa sua o i piccioni morti che rinviene quotidianamente. Un ultimo caso da risolvere. Stavolta la protagonista potrebbe essere lei, in bilico tra la vita e la morte. Riuscirà a risolverlo senza perdere sé stessa nel frattempo?
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Il vuoto provato al termine di Una brava ragazza è una ragazza morta è indescrivibile. La storia di Pip ti entra così tanto dentro da chiederti: e adesso cosa succede? Perché non c’è scritto più nulla di come va avanti?
Ma partiamo dal principio: la trilogia di Holly Jackson arriva in Italia nel 2021 con la pubblicazione del primo volume dal titolo Come uccidono le brave ragazze. In queste prime 464 pagine vengono presentati ai lettorÉ™ non solo i personaggi principali e secondari, ma anche il primissimo mistero che l’adolescente Pip si troverà a risolvere.
Pippa Fitz-Amobi è una ragazza di diciassette anni che, come oggetto di studio per il suo EPQ (Extended Project Qualification) di fine liceo, decide di indagare su un caso di cronaca nera avvenuto cinque anni prima nella cittadina in cui vive: l’assassinio della giovane Andie Bell per mano del fidanzato Salil Singh e il suo successivo suicidio.
La storia si dipana così nella città di Little Kilton, che da anni dà del mostro ad un ragazzo che Pip ritiene sia innocente. È da questo pensiero che parte per le indagini: sfidando i pregiudizi e le problematiche relative alla riapertura di un caso che la polizia ha ritenuto chiuso e archiviato, Pip sospetta di tutto e di tutti fino a quando non si ritrova a scoprire l’amara verità legata alla giovane coppia scomparsa.
Nel corso delle indagini, in cui viene affiancata dagli amici di sempre come Cara Ward e Connor Reynolds, Pippa fa coppia con Ravi Singh, desideroso anch’egli di restituire al fratello maggiore giustizia.
Secondo il mio parere, Come uccidono le brave ragazze è il libro della trilogia più accattivante in assoluto: Holly Jackson in questo suo romanzo d’esordio riesce a brillare in ogni particolare presentato, donando ai lettorÉ™ una storia originale e ricca di colpi di scena. I plot twist difatti non mancano: sin dalle prime interviste che la protagonista effettua ai differenti abitanti di Little Kilton vengono a galla dettagli o presentimenti che nel corso della storia saranno di vitale importanza nella risoluzione del caso. La cittadina, seppur non venga descritta in maniera esplicita, risulta chiara alla lettura mediante i movimenti dei protagonisti e le mappe disegnate dalla stessa Pip.
Per quanto concerne i personaggi, invece, è positivo constatare quanto ciascuno di essi sia differente nel proprio modo di fare e vivere la quotidianità in una Little Kilton che tanto normale non appare. Ognuno di loro cerca di affrontare il mistero che viene via via svelato da Pip nel modo più congeniale a sé stessi: da chi desidera solo che la verità venga a galla, come Pip e Ravi, a chi in realtà spera che ogni cosa rimanga quiescente e nel dimenticatoio come Becca Bell, sorella di Andie, tutti i personaggi lasciano qualcosa ai lettorÉ™. Menzione d’onore, oltre che alla protagonista, va a Ravi Singh e Cara Ward. Il primo, se inizialmente crede che Pip stia prendendo in giro sé stesso e la propria famiglia (purtroppo quotidianamente vittima di episodi di razzismo e ingiustizie), si ritrova piano piano ad aprirsi nei riguardi della giovane e a fare il possibile non solo per aiutarla nel progetto, ma anche per proteggerla da ogni minaccia che le si pone davanti.
La seconda, invece, migliore amica di Pippa, nonostante si ritrovi nel corso delle indagini a scoprire particolari macabri riguardo la propria famiglia, non lascia mai da sola la protagonista: l’amicizia che la lega a Pip è tale da riuscire a superare tutto insieme.
Come uccidono le brave ragazze per me è un 5 stelle su 5!
«Chi sei?»
«Ciao Ravi» […]
«Mi stavo solo chiedendo se non potessi rubare un nanosecondo del tuo tempo. Be’, non un nanosecondo… Sapevi che un nanosecondo è una vera unità di misura del tempo? È un miliardesimo di secondo, perciò… puoi magari concedermi una serie di nanosecondi?»
Passando adesso a Brave ragazze, cattivo sangue: questo romanzo ha subìto quello che da moltÉ™ viene definita “sindrome del libro di mezzo”. Per tantissimÉ™ lettorÉ™ la qualità della storia di questo secondo volume diminuisce drasticamente e ciò non permette una lettura accattivante equiparabile a quella del primo libro della trilogia.
Per me questo parere è in verità un azzardo: è vero, ormai conosciuti i protagonisti e la storia che fa da fondo alla cittadina di Little Kilton sembra apparentemente ridondante leggere di un ulteriore mistero che avvolge quei luoghi proprio poco tempo dopo che il primo caso è stato risolto. Eppure, non è così. Holly Jackson, sin dal primo volume, crea una rete di intrighi tali che risulta impossibile poi trovare noiosi.
Se a primo impatto sembra ridicolo che la protagonista si ritrovi a dover nuovamente fare il lavoro della polizia nel risolvere stavolta un caso di scomparsa, quella di Jamie Reynolds, fratello maggiore di Connor, personaggio già visto più volte nel primo volume, Holly attraverso questo secondo caso pone le basi perfette per un ulteriore sviluppo nella psiche della protagonista: Pippa sta difatti perdendo, giorno dopo giorno, fiducia nella polizia e nella giustizia. A quanto pare, l’unico modo che si ha per risolvere qualsiasi problema sembra essere quello di fare tutto da sé, magari con qualche aiuto esterno da parte di persone fidate.
Ed è parte delle persone di cui si fida di più Ravi, adesso fidanzato della protagonista. Anche in questo volume non si fa mai da parte e, come afferma lui stesso in una delle pagine del romanzo, per Pippa farebbe di tutto: non mancano infatti quelle piccole chicche romantiche sparse qua e là in cui i PipRavi incantano i cuori di ciascun lettorÉ™ con i loro baci sulla fronte, gli abbracci e l’esserci sempre l’uno per l’altra nel momento del bisogno.
Ciò che sorprende maggiormente di questo volume è il finale: preparate i fazzoletti e una buona dose di coraggio per affrontare non solo le ultime pagine di Brave ragazze, cattivo sangue (per me un 4,5 stelle su cinque), ma anche il terzo e ultimo libro della trilogia.
Era tutto troppo calmo, troppo silenzioso, finché Ravi non svoltò l’angolo da Gravelly Way, salutandola e affrettandosi verso di lei. La abbracciò, e Pip gli infilò il naso sotto il mento. Il collo di Ravi era sempre caldo, anche quando non ce n’era motivo.
Una brava ragazza è una ragazza morta rappresenta non solo il capitolo finale della trilogia d’esordio di Holly Jackson, ma anche il romanzo più pesante e difficile da affrontare.
Pip, a seguito dei traumi subiti nel capitolo precedente, soffre di stress post-traumatico che non riesce a superare: vive di tranquillanti recuperati illegalmente per cercare di dormire e in ogni istante, sia da vigile che da addormentata, i ricordi degli episodi traumatici vissuti le fanno visita non permettendole di ritornare alla vita quotidiana. Inoltre, intorno a lei iniziano ad apparire strani e lugubri messaggi: da omini disegnati col gesso fino a piccioni decapitati trovati sul vialetto di casa, sono innumerevoli gli indizi che la portano a pensare di avere uno stalker alle calcagna.
Anche in questo caso, nonostante Ravi le consigli di andare dalla polizia per chiedere aiuto e lei effettivamente lo faccia, la giovane rimane da sola ad affrontare i propri problemi: secondo l’ispettore Hawkins tutte le prove che Pip gli ha fornito sono delle mere casualità a cui non deve dare conto.
È per questo motivo che la protagonista, ormai maggiorenne, decide di fare una cosa che a seguito dei due casi precedenti non aveva più intenzione di fare: indagare, stavolta però per salvare sé stessa. Secondo lei è solo attraverso lo svelamento di quest’ultimo mistero, legato a quello di un serial killer nominato dalla stampa come “Killer del Nastro Adesivo” e che sembrava apparentemente chiuso, che Pippa riuscirà a ritornare alla normalità . Tutti gli indizi che il suo stalker continua a lasciare per lei ricordano pericolosamente quelli che le vittime del killer hanno trovato sul loro cammino poco prima di trovare morte tra le sue mani.
Il DTKiller, come viene nominato nella versione inglese del romanzo, ha infatti un modo peculiare di uccidere le giovani donne: prima di arrivare all’atto finale, in cui sfrutta il nastro adesivo da imballaggio per creare sul viso una maschera e, durante l’asfissia, provvede a strangolarle con una corda di colore blu, stalkera la vittima mediante disegni di omini decapitati, piccioni morti, chiamate anonime e messaggi minatori: questi sono tutti elementi che Pippa si ritrova a subire giorno dopo giorno, fino a quando, a seguito dell’ennesima chiamata anonima, si ritrova ad essere rapita proprio dallo stalker.
Da qui in poi la vita di Pip Fitz-Amobi ha un tracollo: scoperta l’identità dello stalker e riuscita inizialmente a fuggire dalle sue grinfie, decide di tornare… per ucciderlo.
In un plot-twist pazzesco, la protagonista passa così dall’essere un Sergente che indaga (come ama definirla Ravi) ad essere un’assassina. La seconda parte del romanzo narra così del modo in cui la giovane cerca di farla franca, inchiodando al suo posto un personaggio odiato non solo da lei medesima, ma da parte della popolazione di Little Kilton e dei suoi amici. Per fare ciò però Pippa è costretta ad abbandonare, passo dopo passo, la propria vita e le persone a lei più care. Non nascondo di aver pianto durante la lettura degli ultimi capitoli di questo romanzo, in quanto ogni scelta compiuta da lei, seppur fatta per proteggere chi ama, provoca una sofferenza tale da farle ricreare nella propria mente dei dialoghi immaginari con i propri cari per poter andare avanti. Lo stesso Ravi, onnipresente come spalla della protagonista, si ritrova a soffrire in maniera inimmaginabile durante le ultime pagine di Una brava ragazza è una ragazza morta.
E il finale direte voi? Holly Jackson ha deciso di optare per un finale aperto, affinché ogni lettorÉ™ possa immaginare da sé l’epilogo desiderato.
Inutile dire che spero ancora oggi in una piccola novella che possa mettere nero su bianco il lieto fine da me sperato, ma per il momento sono speranze vane: secondo l’autrice non vi saranno ulteriori novelle appartenenti al mondo de Come uccidono le brave ragazze (al momento l’unica presente è KillJoy, una novella che fa da prequel all’intera trilogia), ma che possibilmente avremo un finale chiuso in una possibile terza stagione della serie televisiva.
Non ci resta che sperare che la BBC decida di rinnovare AGGGTM per altre due stagioni allora e, nel frattempo, sognare il finale più consono ai propri desideri (ricordando anche che in una intervista rilasciata nei mesi scorsi Holly Jackson ha lasciato tre opzioni possibili…).
Una brava ragazza è una ragazza morta per me chiude brillantemente il cerchio ed è un 4,5 stelle su 5!
Pip gli strinse il gomito, uno dei loro modi segreti per dirsi
“ti amo”, ridendo tra sé e sé mentre lui si allontanava.
Consiglierei questi libri?
Nonostante mi abbiano spezzato il cuore in più e più parti, non posso fare a meno di consigliarvi l’intera trilogia scritta da Holly Jackson. La storia è intrigante, il mistero che viene presentato di volta in volta è veramente costruito bene e i personaggi lo sono altrettanto. Ci sono degli sviluppi che lasciano talvolta con l’amaro in bocca, ma è sempre bello leggere di qualcosa di inaspettato (anche se magari possa fare male). Per molti non lo sarà , ma per me Come uccidono le brave ragazze rappresenta la serie di libri perfetta per ogni stagione (e non solo l’autunno con le sue vibes di Halloween).
Fatemi sapere quali sono i vostri pareri a riguardo, miei investigatori!
Un abbraccio,
→Federica.
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