Recensione: "Break the silence" [G. Schiattarella]

Recensione: “BREAK THE SILENCE”

[GIORDANA SCHIATTARELLA]


                                                                                     

Buongiorno viaggiatori!

Non ci sentiamo da tanto, spero che le acque in cui navigate al momento non siano mosse! 
La recensione di cui vi accingete a leggere tratta di…



 

 

 



Titolo: Break the Silence   
Distribuito da
Amazon S.r.L
Data di uscita: 24-3-2022
Genere: music/drama romance
Pagine270
Autore: 
Giordana Schiattarella

Trama: Park Mirea è per metà italiana e per metà coreana. Vive in Italia da quando è nata, ma è stata spesso a Seoul a causa del lavoro del padre. È proprio lì che da bambina ha conosciuto Jeon Jonghyun, il bambino della porta accanto che ballava nel parco con un aeroplanino di carta sempre carico dei suoi sogni.

Mirea e Jonghyun non si sono più lasciati, nemmeno con l'oceano a fare da spartiacque.

E adesso che Mirea sta tornando a Seoul, questa volta per restare, le cose potrebbero cambiare. O forse no.

Jonghyun i suoi sogni li ha realizzati. È un idol adesso e, si sa, gli idol una relazione non possono averla. Una relazione non è nemmeno nei piani. Ma Mirea è cambiata dall'ultima volta. È cresciuta, è più matura, più donna, così come Jonghyun è più uomo.

E se anche potessero stare insieme, restando nell'ombra, non potrebbero rompere il silenzio, perché significherebbe la fine della carriera da idol e del sogno di quel piccolo bambino di nove anni.

Quindi, quanto ci vorrà per poter stare insieme? E poi, ancora, sarà davvero così facile rompere il silenzio?

 

 

 

Questa recensione sarà un po’ diversa.

Lascerò scorrere i miei pensieri senza dargli volutamente uno schema, in quanto

questa lettura è stata tutto fuorché lo standard. 


Non leggevo un libro simile da tanto: non vedevo una struttura a diario (o 

comunque con i capitoli differenziati ciascuno da date sempre differenti) da

molto tempo.


Allo stesso modo, era da tanto che non leggevo un romance. 

Sarò sincera, in questi mesi di assenza mi sono più dedicata ai libri universitari e

ai manga che ai romanzi: ciò mi ha permesso non solo di immergermi in modo

differente nella storia, ma anche di lasciarmi travolgere da tutto ciò che di essa

colpiva il mio cuore.

 

“A volte siamo costretti a prendere delle decisioni che non

 ci piacciono. Altrettante non siamo pronti a prenderle

 ma siamo costretti a farlo”.

 

Questo romanzo l’ho apprezzato enormemente per una ragione ben precisa: non

tanto per la trama, comunque veramente bella e che mi ha trattenuta a sé fino

all’ultima pagina, quanto per il fatto che, di riga in riga, sembrava di leggere

l’anima dell’autrice. 

Empaticamente parlando, sembra che ella qui stia parlando a tutti coloro che

hanno deciso di tenere in mano il suo libro e, tramite le 270 pagine di cui si 

compone, il suo cuore.

 

Non c’è frase, domanda, riga, citazione o parola straniera utilizzata che non

sembri essere venuta dal suo profondo. 

È come tenere in mano un diario che potrebbe fare apparire l'autrice forse un po’

vulnerabile, ma che in realtà dimostra la sua forza d’animo pazzesca. 

Dopo questo libro mi sembra di conoscere Giordana un po’ di più e, per questo, 

il desiderio di andare da lei e abbracciarla perché una vulnerabilità tale è stata 

rara per me da trovare in questo anno appena trascorso è grande. 

 

Sempre a livello emotivo, mi sono sentita vicina ai personaggi. 

Magari non ho potuto interiorizzare appieno con il loro modo di fare e le loro 

scelte perché le loro situazioni sono molto distanti da ogni cosa che io abbia mai

vissuto (che sogno però sarebbe essere amica di un idol e decidere di cambiare le

carte in tavola per vivere in Corea), ma emotivamente mi sono sentita parte del

gruppo.


Ho riso dalla gioia quando la protagonista ha riabbracciato Min-so, sorella di 

Jonghyun (n/a off topic: mi sono esercitata nello scrivere i loro nomi senza 

sbagliare, vorrei che venisse messo agli atti perché nonostante guardi tanti k-

drama, i nomi sono stati sempre un mio punto debole) e lui medesimo, ho pianto

nei momenti in cui sembrava che davvero potessero aprire le loro ali e volare 

liberi da ogni problematica relativa alle loro vite e carriere.

 

“Sono sempre venuto qui. […] 


Ogni prima neve, tutte, ognuna di loro l’ho vista qui. 

Esattamente in questo punto. […] 


Ora che sei qui non posso averti. Sei ad un passo da me.

 Mi basterebbe farne uno in avanti per cambiare il nostro

mondo, per mettere le ali ad entrambi, ma non lo farò, non

 così, non sotto questa prima neve e non sopra Seoul, non

 mentre tutti ci guardano, non mentre io rischio la carriera e

 tu rischi me. 


Quando succederà, quando io azzererò la distanza tra noi, 

voglio che sia un momento nostro, intimo, che nessuno potrà

 mai immaginare all’infuori di noi”.

 

 

Ciò che è accaduto in me attraverso questo libro è però paragonabile a ciò che è

avvenuto quando ho visto per la prima (e ultima) volta La La Land

Non riesco ad accettarne il finale. Questo non perché esso non sia “abbastanza”,

ma perché mi spezza il cuore. 

Non riesco. Pertanto, spero che Giordana possa perdonarmi quando dico che 

vorrei che L’Epilogo non esistesse.


So che questa è la loro storia e nessuno può permettersi di intromettersi negli

avvenimenti tagliando a piacimento le parti che più non piacciono, io medesima

ho scritto un libro in cui il finale è più amaro che dolce, ma…Al momento non

riesco ad accettare un finale triste; quindi, il mio cuore al momento punta sulla

loro storia, felice.

 

Come da Noi siamo infinito“Ora lo vedo: il momento in cui sai di non essere

una storia triste, sei vivo, e ti alzi in piedi, e vedi la luce dei palazzi, e tutto

quello che ti fa stare a bocca aperta. E senti quella canzone, su quella strada,

insieme alle persone a cui vuoi più bene al mondo, e in questo momento, te lo

giuro, noi siamo infinito!", per me tutti loro sono infiniti, più vivi e felici che

mai nella mia testa. 


Non posso dunque fare a meno di ringraziare Giordana che, nonostante tutto, un

barlume di lieto fine vi è: nei momenti più bui magari può sembrare più giusto

appoggiarsi ad esso; in quelli più lieti, magari, si è capaci di affrontare anche la

tragedia.

 

Questo libro è stato per me ciò che Yoon è stato per Park Mirea e Jonghyun: 

 

“[…] un punto di riferimento, l’àncora a cui io e Jonghyun

 ci aggrappavamo quando sentivamo di stare per sprofondare

 nell’oblio. 

E funzionava. Yoon ci ascoltava davvero e ci aiutava tanto,

 più di quanto potesse immaginare”.

 



Suggerirei questo libro? Credo si sia già capito, ma per me è più che un sì. 

La scrittura dell'autrice è migliorata notevolmente e la storia riesce a trascinarti

in un turbine di emozioni da cui è impossibile sfuggire. 

Magari inizialmente sembrerà strana, qualora non aveste letto un romanzo con

questa struttura da tanto, la forma quasi “diaristica” che il romanzo ha; a volte

passare da un capitolo all’altro potrà sembrare brusco, ma sappiate che tutto ha

senso, nulla è lasciato al caso e dopo un poco neanche ve ne accorgerete più.

Inoltre, in modo tanto delicato quanto diretto, vi sono certi passaggi che non solo

toccano emotivamente, ma ti spingono alla riflessione sui più svariati argomenti:

amore per sé stessi, l’importanza di un abbraccio e di una amicizia sono solo

alcuni esempi. 



Lasciandovi dunque con un’ultima citazione, vi auguro davvero di recuperare questa storia. 

 

“Vedete, gli abbraccio racchiudono tante cose.


Gli abbracci possono essere dati quando si è felici o quando

 si è tristi, quando si ha bisogno di aggrapparsi a qualcuno o

 di fare del bene all’altro. E quando abbracci una persona, 

potrai fare soltanto due cose: spezzarle il cuore in mille pezzi,

 oppure prendere quei mille pezzi e ricucirli insieme.”

 

Non smettete mai di avere cura di voi stesse e delle persone che amate. 

Cercate le vostre farfalle blu e arancioni e fate sì che esse siano libere di volare

verso i loro sogni, amandole in ogni momento, anche in quelli che vi sembrano

troppo difficili. 

 

 

Ps. Grazie alla Playlist posta alla fine del romanzo ho scoperto innumerevoli 

canzoni che adesso ascolto a ripetizione, è stata veramente una splendida idea!

Lo stesso pensiero lo ho per il glossario, molto utile per tutti i termini coreani 

utilizzati nella narrazione. 

Tutte queste accortezze, insieme ad una grafica pazzesca (che ho potuto vedere

meglio anche grazie alle stories di Giordana nel suo profilo IG, nelle quali ha 

presentato la copia cartacea del suo romanzo) hanno reso ancora più delicata e 

potente questa lettura. 


Davvero grazie per avermi permesso di leggere questa storia!

 

 

Un abbraccio, 

Federica.

 

 

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