Recensione: "The 100" [Kass Morgan]



Recensione: THE 100 
[KASS MORGAN]

                                                                                     
Ben ritrovati ad una nuova recensione!
Oggi vi parlo di : 








Titolo: The 100Editore: Rizzoli

Anno di uscita: 2016.
Genere: fantascienza

Trama in poche frasi: Sono secoli che gli uomini vivono nello spazio senza tornare sulla Terra. In seguito a una devastante guerra atomica i sopravvissuti si sono imbarcati su tre navi spaziali e i loro discendenti sono ancora chiusi lì dentro. Tuttavia, è giunto il momento di andare in ricognizione. A essere spediti sulla Terra per capire se sia di nuovo vivibile sono in cento: ragazzi considerati delinquenti dal regime poliziesco che vige sotto la guida del Cancelliere. Alle prese con una natura magnifica e selvaggia e tormentati dai segreti che si annidano nel loro passato, i 100 sulla Terra devono lottare per sopravvivere. Non sono eroi, ma potrebbero essere l'unica speranza rimasta al genere umano.


 Una notte ti svegli, scopri che i tuoi genitori nascondono alle tue spalle un segreto che li condurrebbe alla morte certa e senza volerlo… sei incriminata anche tu di un crimine che non ti appartiene.
Se potessi descrivere l’inizio della storia di Clarke in poche righe, sarebbe proprio così.
Il romanzo, da cui è stata tratta la serie televisiva “The 100” (di cui nella realtà dei fatti è quasi totalmente differente da questo), narra le vicende di Clarke Griffin e dei “100”: cento ragazzi detenuti che vengono mandati sulla Terra per scoprire se la vita su di essa sia nuovamente possibile. 

Le vicende narrate da Kass Morgan partono infatti dal presupposto che sulla Terra, a seguito ad una devastante guerra atomica, la vita è ormai nulla. Tutto è stato distrutto a seguito di tale guerra, così come è stata resa impossibile agli umani la possibilità di vivere su di essa.
Il pianeta è stato pertanto abbandonato dai pochi sopravvissuti, i quali si sono imbarcati su delle navi spaziali sulle quali vigono delle dure regole: ad ogni effrazione, pena di morte (il famoso “floating” della serie tv, che consiste nell’essere catapultati nello spazio) per i maggiorenni e prigione fino al diciottesimo anno di età per i minorenni (anno in cui, a seguito di un processo, viene deciso per la morte o per la vita).
Un giorno però, il Cancelliere delle imbarcazioni, decide di dare a cento ragazzi la possibilità di redimersi: cento giovani ragazzi vengono pertanto inviati sulla Terra, per prendere atto di una nuova possibilità di vita su di essa. 

Il libro prende vita partendo da questo incipit e, attraverso l’ausilio della terza persona e di un punto di vista che cambia da capitolo in capitolo (prendendo come punti di riferimento i quattro personaggi principali: Clarke, Bellamy, Wells e Glass), narra il modo in cui i ragazzi si ritrovano a sopravvivere su un Pianeta Terra che non sentono più pienamente loro e che solo adesso, dopo trecento anni di reclusione nello spazio del genere umano, possono finalmente respirare e vivere non più soltanto attraverso dei libri. I ragazzi si ritrovano quindi ad imparare a vivere di nuovo: vengono a contatto con la terra, i meravigliosi tramonti che gli sono sempre stati negati e la flora e la fauna che li circondano. 

Questo primo libro della saga di The100 viene utilizzato dalla scrittrice principalmente per presentare i personaggi e le dinamiche nelle quali essi si ritrovano a vivere.
Vi è una maggiore conoscenza dei personaggi grazie alla presenza di numerosi flashback: attraverso essi, veniamo a conoscenza di dettagli dei caratteri e del passato che non avremmo facilmente conosciuto nella storia principale a causa dei caratteri tendenzialmente chiusi dei protagonisti. 
La pecca però, in tutto questo, risiede proprio nella presentazione dei personaggi: nonostante i flashback, essi mi sono apparsi poco delineati sia caratterialmente che fisicamente. Sarebbe stato per me impossibile immaginare le loro effettive fattezze fisiche se non avessi già guardato la serie tv.
Ho apprezzato però le descrizioni relative ai luoghi dello spazio in cui essi vivono nella prima parte del libro: le sezioni delle imbarcazioni e a vita in esse vengono presentate dall’autrice con linearità e abbastanza dettagli da renderle sin da subito comprensibili al lettore. 
Per quanto riguarda la scrittura della Morgan, l’ho trovata molto scorrevole: si giunge senza alcuna difficoltà alla conclusione del libro (nonostante il ritmo un po’ lento relativo alle vicende narrate – le quali contengono, almeno in questo primo romanzo, poca azione). 




Federica.

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