Recensione: "Il primo bacio a Parigi" [S.Perkins]





Recensione: IL PRIMO BACIO A PARIGI
[S.PERKINS]

                                                                                     
Buongiorno a tutti e benvenuti in una nuova recensione! 
Oggi vi parlerĂ² di:






Titolo: Il primo bacio a Parigi
Autrice: 
Stephanie Perkins  
Distrubuito da: De Agostini
Anno di uscita: 2012
Genere: romantico

Trama in poche frasi: Anna è pronta a passare un ultimo anno di liceo indimenticabile insieme alla sua migliore amica e a un ragazzo che sta per diventare il suo ragazzo. Ma il padre ha deciso di regalarle un’esperienza altrettanto indimenticabile: un anno in una scuola internazionale a Parigi! Peccato che Anna non riesca a prenderla con altrettanto entusiasmo: non sa una parola di francese, si sente l’ultima arrivata e non riconosce neanche il cibo che trova a mensa. Per fortuna nei corridoi si scontra con quanto di piĂ¹ interessante la cittĂ  possa offrirle: Étienne St. Clair. Occhi splendidi, capelli perfetti, un’innata gentilezza e un’irresistibile ironia: St. Clair ha proprio tutto… anche una fidanzata, purtroppo! Per quanto Anna cerchi di non infilarsi in una situazione complicata, Parigi non è proprio la cittĂ  adatta per resistere a una cotta colossale… 

Penso che questo sia uno dei romanzi rosa piĂ¹ carini che abbia mai letto.
E’ una storia così “normale”, niente di troppo eclatante e i personaggi sono caratterizzati in modi talmente tanto differenti gli uni dagli altri che non si puĂ² non apprezzare.
Ma andiamo per ordine.

Le vicende narrate in “Il primo bacio. Parigi” seguono la vita di Anna Oliphant, ragazza americana che, seppur contro la sua volontĂ , viene obbligata dal padre (scrittore famosissimo negli USA) a studiare nella “American School of Paris”, che si trova difatti a Parigi.
La ragazza si ritrova dunque a vivere (quello che per molti sarebbe un sogno), un incubo: non conosce il francese, non ha intenzione di impararlo perchĂ© poco le importa di quella lingua e soprattutto l’idea di allontanarsi dal suo fratellino e dai suoi amici piĂ¹ cari (tra cui Bridge e Toph, il ragazzo per cui ha una cotta) la destabilizza. 

Quando arriva nella famosissima Ville Lumière, fa amicizia con Meredith, la ragazza della porta accanto (letteralmente, visto che le loro camere sono l’una accanto all’altra nel dormitorio) e il suo gruppo di amici, di cui fa parte anche Ă‰tienne St.Claire, un ragazzo dolcissimo e molto alla mano per il quale Anna, dimentica di Toph, inizierĂ  a provare dei sentimenti romantici: ella è inconsapevole inoltre, che durante il tempo che lei ed Ă‰tienne trascorrono insieme, che lo stesso accade pian piano anche al ragazzo. 

CiĂ² che amo di questo romanzo non è solo la semplicitĂ  della vicenda, come scritto precedentemente, ma anche lo stile con cui viene narrata e i personaggi che sono stati creati. 
La scrittura della Perkins è fresca, ironica quanto basta e delicata. L'autrice mette in risalto (senza mai renderli pesanti) i tratti tipici dell’adolescenza e le emozioni che il primo vero amore portano agli interessati. 
I personaggi inoltre, sono perfetti nelle loro diversitĂ : nella altezza di Ă‰tienne che viene superata da quella di Anna, i denti con lo spazio in mezzo di quest’ultima e così via. I personaggi non vengono presentati come perfetti: hanno i loro “difetti” e sono proprio questi i particolari che li rendono unici.
Ho apprezzato moltissimo la Perkins anche per questo motivo, perchĂ© credo che sia una bellissima cosa quella di rendere l’idea di realtĂ  e di perfezione attraverso ciĂ² che ai nostri occhi è in realtĂ  un mero difetto che farebbe meglio a scomparire. 

E’ categoricamente impossibile inoltre non innamorarsi della Ville Lumière attraverso le splendide descrizioni che vi si trovano, io medesima una volta arrivata a Parigi non ho fatto a meno di visitare il famosissimo Punto Zero proprio a seguito delle emozioni che la Perkins mi aveva fatto provare relative a quel determinato luogo. 

Che dire, spero che possiate leggere questo piccolo gioiellino presto! 
Ci si rilegge al prossimo articolo,



Federica.

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