Recensione: “LE SFIDE DI APOLLO – LA TORRE DI NERONE”
[RICK RIORDAN]
Ciao a tutti viaggiatori e benvenuti nell’ultimissima recensione del 2020!
Oggi vi propongo un libro che determina la chiusura di un ciclo che mi accompagna da circa (ben) otto anni.
Parlo di…
Trama: La terribile battaglia del Campo Giove è stata vinta, e grazie all'aiuto dei semidei Apollo è sopravvissuto a Tarquinio e al suo esercito di non morti, e ha sconfitto gli imperatori Commodo e Caligola. La guerra però non è ancora finita, e per il dio del sole, intrappolato nella forma mortale del patetico adolescente Lester Papadopoulos, è tempo di affrontare l'ultima sfida. Seguendo la sibillina profezia dell'arpia Ella, Apollo ritornerà a Manhattan, dove tutto ha avuto inizio, e con l'inseparabile amica Meg si addentrerà nella torre di Nerone, il più crudele degli imperatori, per ucciderlo e sventare l'apocalisse che intende scatenare. Ma una minaccia ben peggiore è in agguato: Pitone, il suo acerrimo nemico, tiene sotto controllo l'Oracolo di Delfi e sarà presto così potente da plasmare e avvelenare il futuro dell'intera umanità . Diviso tra il desiderio di tornare sull'Olimpo e la volontà di difendere chi ama, Apollo dovrà scegliere per cosa lottare, anche a costo di perdere per sempre la sua immortalità ...
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Sembra assurdo pensare di essere giunti alla conclusione di questo viaggio.
Nella mia mente sapevo già che questo giorno sarebbe arrivato (e che esso sarebbe stato sempre più vicino)...Era inevitabile.
Dopotutto, nonostante l’amore provato per questa serie di libri, una sua fine doveva essere posta.
D’altro canto, risulta sempre un po’ difficile lasciare andare una storia che mi ha regalato tantissime emozioni, intrecciando tanti personaggi e altrettanto innumerevoli vicende.
Quindi, quale miglior giorno se non proprio il 31 dicembre, fine di un anno, per pubblicare questa recensione?
Parto con il dire che questo volume l’ho molto, molto apprezzato.
È sembra un immenso piacere per me ritornare alla scrittura di Riordan, in quanto, in modo semplice ma mai banale, riesce sempre a strapparmi una risata e a tenermi incollata alle pagine.
È stato bello quindi, poter ritrovare gli haiku un po’ (tanto) strambi di Apollo ad ogni inizio capitolo, così come è stato bello trovare riferimenti alla cultura pop contemporanea che, se non fosse per Riordan, mai avrei pensato di “sentir” riferiti dallo stesso dio greco.
L’autore possiede, infatti, la brillante capacità di traslare la cultura greca (e romana) nella contemporaneità in un modo tanto sublime quanto divertente che credo sia davvero ottimale anche nel condurre i lettori più giovani alla scoperta di questi mondi lontanissimi da loro.
In questo ultimo volume circa le Sfide di Apollo e le vicende che hanno come protagonisti i personaggi presenti nel Campo Mezzosangue e Campo Giove, troviamo il dio del sole, ancora nelle sembianze dell’umano Lester, fare i conti con la profezia finale che lo condurrà , insieme a Meg e ad altri mezzosangue, alla torre del temutissimo Nerone.
Dopo le sfide affrontate nei volumi precedenti, adesso troviamo non solo Meg e Lester in una veste a mio dire più determinata nel desiderio di affrontare l’ultima grande sfida, ma anche in una veste, da un punto di vista di amicizia, veramente esplicativa: è stato per me un piacere leggere del legame, oserei dire quasi di fratellanza, che si è instaurato pienamente tra i due.
Allo stesso modo, è stato veramente un piacere constatare come tale legame di grande affetto venga mostrato, in chiave stavolta romantica (ma non troppo, come Riordan riesce ad esporre nelle sue storie) tra Nico Di Angelo e Will Solace. Leggere dei loro “battibecchi” e del loro modo di approcciarsi l’uno all’altro è stato veramente splendido, in quanto finalmente Nico riesce ad abbracciare pienamente non solo la sua propria sessualità , ma anche una vita che non necessariamente deve essere attraversata da eventi negativi.
Certo è che la morte di Jason grava ancora sulle menti e sui cuori di ciascuno di loro (come nel mio), ma è veramente meraviglioso constatare quanta più tranquillità adesso vi sia nella relazione che incorre tra i due e in generale tra tutti i protagonisti.
Per quanto riguarda il lato prettamente collegato all’impresa conclusiva, ovvero la sconfitta di Nerone e l’esaurirsi della profezia di Lester, ho trovato lo scontro finale forse un po’ sbrigativo: tuttavia, trovo che tutti i passaggi svoltasi precedentemente, come il piano circa il giungere alla suddetta torre che troviamo anche nel titolo del volume, siano stati veramente molto piacevoli alla lettura.
(Non so voi, ma i momenti che il gruppo passa tra le fogne mi hanno ricordato vagamente -- e in chiave meno inquietante - quelli presenti in Hunger Games, dove i protagonisti cercano di penetrare a Capital City tramite il sistema fognario).
Il finale credo sia ciò che mi abbia più “spezzata” a livello emotivo: una volta conclusasi l’ultima (e stavolta per davvero) battaglia e una volta che Lester è ritornato ad essere Apollo, non ho fatto a meno di emozionarmi terribilmente nel vederlo ringraziare tutte le persone che gli sono state vicine. Le ultime pagine per me hanno rappresentato non solo i saluti di un dio greco, ormai un po' cambiato dall'inizio della storia, ai compagni di viaggio che gli sono stati vicini nelle sue dis-avventure da mortale, ma anche dei saluti fatti col cuore dalla me di circa otto anni fa che mai avrebbe creduto di affezionarsi così tanto ad una saga.
Consiglierei questo manuale? Assolutamente. Credo sia la degna conclusione di due cicli, il primo circa “Le Sfide di Apollo” e il secondo come conclusione di un’avventura che dura da ben più di cinque libri.
Questo volume mi ha fatto ridere, emozionare e, alla fine, piangere, come solo pochi romanzi sanno fare: e tra questi, vi sono proprio quelli di Riordan.
Ringrazio di cuore la Mondadori per avermi donato un pezzo di cuore: perché questa saga per me è questo e voi, fornendomi una copia gratuita de “La torre di Nerone”, avete reso una me dodicenne fiera di aver divorato un libro di Rick Riordan pressochè ogni due giorni senza mai abbandonare questo mondo e una me ventunenne fiera di avere un blog in cui poter condividere con quante più persone possibili il mio amore per questa saga.
Vi saluto quindi su queste note, un po’ dolci un po’ amare perché è sempre un dispiacere lasciare andare dei personaggi a cui ci si era tanto affezionati.
Vi auguro uno splendido 31 dicembre e un ancora più splendido inizio 2021.
Un abbraccio,
→Federica.
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