Recensione: "Crystallum - Sogni Perduti." [Giovanni Cacioppo]




Recensione: CRYSTALLUM – SOGNI PERDUTI
[GIOVANNI CACIOPPO]

                                                                                     
Buongiorno e benvenuti in una nuova recensione!
Oggi vi parlo di Crystallum Sogni Perduti, libro che ho potuto recensire grazie a una collaborazione con l’autore 
Giovanni Cacioppo, che ringrazio calorosamente per avermi donato una copia del suo romanzo!
  







Titolo: Crystallum Sogni Perduti Venduto da: 
Amazon 
Anno di uscita: 21 ottobre 2018.
Genere: fantasy, azione, avventura.
Autore: Giovanni Cacioppo.

Trama: A detta della signora Flint dovevano trovarsi un lavoretto estivo. E ufficialmente era proprio questa la loro intenzione.

Come se Aran e Cora avessero potuto anche solo immaginare di rubare una collana, coinvolgere il povero Fez e attraversare il continente. Tutto questo per assistere al più grande evento degli ultimi anni.

Ma loro avevano deciso di mettere la testa a posto, lo avevano detto chiaramente e soltanto i malpensanti avrebbero potuto supporre il contrario. I malpensanti... ed Elidana. Perché lei ha sempre qualcosa da ridire.



Preparati a vivere un viaggio fantastico, tra guerrieri, città fortificate e pietre ricolme di luce... preparati a entrare nel mondo di Crystallum.

Protagonista delle vicende narrate in questo primo volume della saga di Crystallum è Cora, un ragazzino orfano che insieme ai suoi amici di sempre, Elidana (anch’essa orfana), Aran, Fez e Marmorel, parte per un viaggio che diverrà presto una fuga da una città, Lud, la loro, nella quale non saranno più al sicuro.  
Il viaggio organizzato da loro e di cui si legge anche nella trama, ha come scopo principale il permettere ai giovani di assistere all’evento più importante dell’anno: il Gran Premio di Edel.
Tale evento non si rivela però essere solamente il punto di svolta di una vita piuttosto monotona per i ragazzi: infatti, Cora fra tutti, decide di sfruttare il viaggio verso Edel per cercare di scoprire quante più informazioni possibili sulla famiglia che non ha mai conosciuto. 

Una volta conclusosi il Gran Premio e l’essere riuscito a prendere possesso di una fotografia che ritrae il padre di Cora, i ragazzi scoprono di non poter più far ritorno alla loro città perché distrutta in un incendio: la causa dello sfortunato evento, secondo l’articolo di giornale che viene da loro letto, sono proprio loro medesimi e un hozmano con cui non hanno mai avuto a che fare.
Oltretutto, essi vengono considerati anche responsabili di un carico illegale di Seorite. 
Cosa fare dunque? Come comportarsi? E soprattutto, ci si può davvero fidare dello stesso hozmano citato nell’articolo e con cui i giovani protagonisti giungono finalmente a contatto? 

La storia scritta da Giovanni Cacioppo è originale, ben scritta ed estremamente entusiasmante. 
Lo stile di scrittura dell’autore è lineare, delicato e allo stesso tempo perfetto nella descrizione delle avventure che vedono come protagonisti il gruppo di ragazzini che sin dalle prime pagine ho cominciato ad amare.
Splendide le atmosfere create grazie alle descrizioni dei luoghi e delle situazioni, così come splendido l’uso degli aggettivi e delle metafore che più e più volte mi hanno fatta sorridere. 

“La falce di luna, come in ogni notte di nuvole mancanti, cercava di vincere la luce delle stelle.”


I nomi selezionati per i personaggi sono molto particolari, ma non per questo strani: in un mondo fantastico che tiene in pugno lo stile steampunk, nomi di persona del calibro di Camiel o Marmorel risultano perfetti: tanto fantastici quanto reali, grazie al legame che si viene ad instaurare fra il lettore e il mondo descritto dall’autore. 
Nonostante le descrizioni nei riguardi del mondo creato da Giovani Cacioppo possano sembrare a primo impatto non sufficienti per la piena comprensione degli avvenimenti, si rivelano in realtà distribuite perfettamente e con parsimonia.
Grazie ai dettagli che vengono rivelati mano a mano durante la lettura e non immediatamente, ho potuto costruire nella mia mente la città di Lud, di Edel e degli altri luoghi descritti con calma, senza sentirmi sopraffatta dalle troppe informazioni da memorizzare. Inoltre, credo che il lasciare qualcosa in sospeso risulti essere ottimale per il seguito. 

Oltre ai luoghi e allo stile di scrittura, ho davvero apprezzato i personaggi presentati: sin dalle prime pagine mi sono sentita parte del gruppo di amici protagonisti di queste vicende e sin da subito ho provato empatia verso il protagonista, Cora, un ragazzino orfano che spera solo di trovare quante più risposte possibili riguardo il suo passato: nonostante infatti egli si sia sempre posto numerose domande, nessuno è stato mai in grado di dargli reali ed esaurienti spiegazioni.
Per lui Edel non significa solo divertimento, ma anche risposte: risposte che spera lo aiuteranno, possibilmente, ad avere un futuro migliore.

“Andare a Edel per lui era molto più importante di un piccolo incidente: voleva sapere, voleva dare un senso al suo passato.”


Le descrizioni fisiche che concernono i personaggi, inoltre, risultato veloci ma non per questo inefficaci: attraverso poche righe, l’autore è riuscito a definire perfettamente i tratti principali che contraddistinguono i personaggi gli uni dagli altri, rendendo semplice al lettore anche immaginarli.

I protagonisti non vengono però definiti solamente dalle descrizioni fisiche: i loro caratteri e i loro modi di fare appaiono sempre più chiari con lo scorrere delle pagine.
Risulta pertanto impossibile non affezionarsi alla tradizione della buonanotte di Elidana e Cora (di cui ho apprezzato anche l’averla portata alla luce tanto velocemente quanto brillantemente senza troppe pagine di flashback che avrebbero possibilmente rallentato la storia), all’insicurezza di Fez e all’amore per la famiglia mostrato da Aran non appena crede che i suoi genitori siano in pericolo e dallo stesso Cora, il quale, seppur tenti di nasconderlo, prova grande affetto per la signora Flint, direttrice dell’Orfanotrofio di Lud nel quale ha vissuto sin da quando ha memoria.

“ «Buona notte a te, Elidana, che sogni gioiosi ti accompagnino fino all’alba»
recitò con imbarazzo.
Elidana annuì felice[…].”


Un’ulteriore cosa che ho realmente apprezzato all’interno di questo primo volume della saga di Crystallum è il modo in cui i ragazzi iniziano a fronteggiare le loro prime cotte e le insicurezze che derivano da esse. Ho difatti provato grande affetto per ciò che Fez si ritrova a provare per Marmorel nei primi capitoli, così come è risultato a me impossibile non sorridere genuinamente al batticuore che si ritrova ad avere Cora per Elidana.
È splendido il modo in cui siano stati portati alla luce anche questi piccoli dettagli senza rendere troppo romantica l’intera vicenda: Giovanni Cacioppo ha difatti creato un perfetto equilibrio fra l’avventura e il pizzico di romanticismo che ho sempre apprezzato all’interno delle storie. 

“Il cuore, come ormai accadeva da mesi, gli risalì in gola, più in fretta. Come al solito, cercò di ignorare quella sensazione, di negarla. Ma il sangue fluiva più rapido quando si trovava da solo con lei: tra prolungati silenzi e fugaci cenni senza un apparente significato.”


Ciò che rende a mio parere ancora più realistico il tutto è sicuramente il modo in cui il gruppo si corregge l’un l’altro quando qualcuno commette un errore; il modo in cui si supportano a vicenda e il modo in cui nessuno viene lasciato indietro. Inoltre, è davvero meraviglioso il fatto che gli adulti, una volta tanto in un fantasy, siano realmente presenti all’interno delle vicende e che sperino davvero che quei ragazzini non crescano troppo in fretta a causa degli eventi che li circondano, riuscendo a vivere pienamente la loro giovane età.
I nostri protagonisti, Cora fra tutti, sono infatti dei giovani eroi che devono ancora crescere: nonostante però si ritrovano a dover affrontare situazioni molto più grandi di loro, non si danno mai per vinti.
Come dei normali ragazzini talvolta soffrono per ciò che accade loro intorno (come per l’incendio della città di Lud, di cui si reputano talvolta gli artefici), ma non fanno i capricci: piangono, hanno dei momenti di grande disperazione, ma alla fine cercano sempre un modo per risolvere i loro problemi anche grazie all’aiuto degli adulti (Hyon e Camiel fra tutti) che li circondano. 

Consiglierei pertanto questo libro? Assolutamente sì. È un libro davvero splendido e spero vivamente che possa essere letto da quante più persone possibili perché merita davvero davvero tanto. Gli ultimi capitoli poi, sono stati davvero strabilianti.
Sono curiosissima di leggere il seguito: mi sono affezionata così tanto a questa storia che mi sembra di essere ritornata ai tempi in cui divoravo in men che non si dica i volumi della saga di Percy Jackson!

Grazie ancora di cuore a Giovanni Cacioppo per avermi permesso di leggere il suo romanzo, è stata una bellissima scoperta!

E grazie anche a voi che siete giunti alla conclusione di questa infinita recensione.
Un abbraccio, 

Federica.






1 Commenti

  1. Ciao! Sono Martina, admin del blog Il Rumore delle Pagine! Spulciando sul web ho trovato il tuo blog e ho pensato di unirmi ai lettori fissi! Se ti va di ricambiare ti aspetto sul blog!

    ilrumore-dellepagine.blogspot.com

    Ps. Questa dovrà essere una delle mie prossime letture! Mi fa piacere che ti sia piaciuto!

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